Il 20 ottobre è prevista l’uscita di Declaration No 6, sesto ed attesissimo nuovo album dei Train To Roots, la band sarda che negli ultimi anni si è imposta sulla scena reggae internazionale con produzioni e performance live che hanno impressionato pubblico e addetti al settore.

Anticipato dall’uscita di Move It, un singolo in pieno original 80’s dancehall style che ha raccolto in meno di due mesi centinaia di migliaia di visualizzazioni tra YouTube e social, Declaration N° 6 è invece un album molto incentrato sul roots rock reggae e tratta tematiche quali il crescente razzismo degli stati europei come reazione al fenomeno della migrazione di massa dal nord Africa fino a temi di accrescimento spirituale e di consapevolezza del proprio ruolo di contrapposizione ad una società molto più estetica che etica.

Undici tracce inedite arricchite dalla preziosa partecipazione di Bunna, leader e voce degli Africa Unite, storica reggae band italiana e di Eugenio Finardi, cantautore milanese pietra miliare della scena rock sperimentale e progressiva negli anni ‘70 che ha cantato, traducendoli in italiano, alcuni versi di una celebre canzone di protesta della tradizione sarda Procurare e moderare.

Declaration No 6 esce in Italia per INRI e verrà distribuito globalmente da VPAL, parte dell’etichetta reggae più importante del mondo, VP Records.

BIO

Nata in Sardegna nel 2004, Train To Roots è ormai una delle band più rinomate della scena reggae italiana e ha conquistato il pubblico di centinaia di concerti in tutta Europa. Caratterizzati da una maturazione costante e dai live esplosivi, nei loro cinque dischi hanno mantenuto un mix particolare di stili e lingue, in cui trovano spazio le varie sfumature della musica giamaicana e della black music con testi impegnati e divertenti in italiano, sardo e inglese.

Iniziano il loro percorso con l’album di debutto omonimo Train To Roots (2005), a cui segue Terra e acqua (2008) con i featuring di Sargento Garcia e Ranking Joe, e che sarà rieditato nel 2009 con due bonus track, tra cui una collaborazione con Errol Bellot. Successivamente pubblicano Breathin’ faya (2011) e Growing (INRI, 2014) che segna un punto di svolta per la band che porta un nuovo modo di lavorare e introduce nuovi stili della musica nera.

Il quinto disco Home (INRI, 2016), distribuito globalmente attraverso VPAL, vede la partecipazione dei connazionali Clementino, Madh, Levante e Lion D, oltre agli spagnoli Aspencat e Auxili. Racchiude i primi 10 anni della band, a base di roots rock reggae con sporadiche strizzatine d’occhio a sonorità e beat dell’underground elettronico moderno e arricchito da una importante presenza di cori in pieno stile 70 revival.

Dal roots di matrice britannica che contraddistingue le produzioni iniziali, i Train To Roots hanno incorporato alla loro musica numerosi elementi contemporanei in una crescita continua, nutrendo le loro solide radici con la forte passione per la musica senza limiti che li caratterizza.

TRACKLIST

  1. Better Run
  2. Nessuno Mai feat. Bunna
  3. RoadBlock
  4. Bubbling
  5. Sveglia
  6. Teddy Was
  7. General
  8. Non Sei Sola
  9. Move It
  10. Parole e Musica feat. Eugenio Finardi
  11. Disco Sauna

durata 42 minuti

CREDITS

etichetta INRI / VPAL
distribuzione A1 entertainment / VPAL
edizioni Metatron srl
Prodotto da: Antonio PapaN’tò Leardi per Train To Roots
Masterizzato da: Simone Squillario
Cover work: Declaration n.6 by Vincenzo Pattusi aka Ludo 1948
Graphic Design: Simone BaS Art Bardi

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